Si chiama “Vologda”, ha postazioni di lavoro per 5 operatori e consente di controllare contemporaneamente fino a 10 velivoli senza pilota o robot per terra. E’ questo il nome di un supercomputer mobile, raffreddato a silicone, che la società russa UIMC (United Instrument Manufacturing Corporation) ha presentato con un comunicato alla Fiera delle Innovazioni, svolta dal Ministero della Difesa
Questo sistema di controllo è montato su un autotelaio off-road e garantirebbe un’autonomia fino a 7 giorni. Il computer riceve i dati dei ricognitori aerei che vengono rielaborati e trasmessi ai centri di comando o alle unità d’attacco attraverso canali protetti di comunicazione satellitare. Il sistema “Vologda” è in grado di gestire droni di vari tipi di costruttori, sia da fermo che in movimento.
Il nuovo sistema per il controllo dei droni è montanto su un autotelaio off-road e ha l’autonomia fino a 7 giorni. Comprende stazioni di lavoro per 5 operatori ed è in grado di controllare contemporeaneamente fino a 10 droni e robot. Il computer riceve i dati della ricognizione aerea, che vengono elaborati e trasmessi ai centri di comando o alle unità d’attacco attraverso canali protetti di comunicazioni satellitari, in modalità microonde o senza fili. La distanza di trasmissione non è limitata. Il sistema “Vologda” è in grado di gestire droni di vari tipi e costruttori, sia da fermo che in movimento.
Questo supercomputer, basato sui processori russi Elbrus, sviluppa circa 30 Teraflops di capacità di calcolo ed è raffreddato a liquido con un sistema a silicone ideato dalla società produttrice. Tale fluido refrigerante ha temperature operative tra i -80° e i 200°, che gli consentono di lavorare in condizioni atmosferiche anche difficoltose.