I droni stanno riempiendo i cieli, e il problema del loro utilizzo per fini anche non proprio “socialmente utili” aumenta. Diventati ormai quasi alla portata di tutti, anche a fronte dei costi di poche centinaia du euro e della capacità di comandarli con uno smartphone, vengono utilizzai in ambiti di violazione della legge, magari intrufolandosi in spazi privati per carpire segreti aziendali o invadere la privacy. E proprio contro questi droni è stato realizzato uno dei più sofisticati sistemi di difesa aerea: si chiama SkyWall, è una sorta di fucile che spara una rete che si apre in prossimità del bersaglio, catturando il drone e portandolo a terra appeso a un paracadute.
Sviluppato dalla OpenEngineering, è stato proposto come sistema per mettere KO un drone senza danneggiarlo, anche al fine di facilitare indagini sull’eventuale provenienza.
Dal punto di vista tecnico lo SkyWall è dotato di un mirino laser che permette di inquadrare il bersaglio con alta precisione. Appena il led del visore diventa verde si preme il grilletto e viene lanciato il proiettile contenente la rete che si dispiegherà in funzione della distanza ricevuta dal puntatore. Una volta “avvolto il drone”, si apre un paracadute che lo porta al suolo.
Funziona ad aria compressa e non contiene alcun esplosivo, neppure nei proiettili. Al momento è in fase di test: viene utilizzato da vip ed enti governativi per tutelare privacy e spazi aerei antistanti le loro teste.
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