Droni salvavita, dotati di defibrillatore semi-automatico (DAE) e capaci di spostarsi autonomamente giungendo nei ruoli sui luoghi in cui è avvenuto un arresto cardiaco attraverso un sistema GPS: è questa la tecnologia che entro breve solcherà i nostri cieli e che, anche attraverso il contributo di Google e Apple, consentirà ai droni di volare autonomamente seguendo un segnale su una mappa virtuale partendo da un’allerta inviata attraverso un semplice smartphone.
Il drone andrà di supporto al “soccorritore occasionale”, formato attraverso appositi corsi BLSD (adulti) o PBLSD (pediatrici), che non avrà più la necessità di reperire un defibrillatore, poichè pigiando su un tasto lo vedrà arrivare in pochi minuti dal cielo.
All’estero è una soluzione già sperimentata da tempo, mentre in Italia diverse organizzazione pubbliche e private legate all’Italia Resuscitation Council (IRC) stanno studiando e sperimentando applicativi realizzati appositamente per lo scopo.