Il progetto Scan Pyramids indagherà le grandi piramidi d’Egitto tramite l’utilizzo di droni, senza toccarle e senza operare la minima perforazione.
Il Ministero Egiziano per le Antichità, Mamdouh Eldamaty, ha recentemente annunciato che alcuni ricercatori dell´Università del Cairo, l´Università di Lavale e la Nagoya University lavoreranno al progetto mediante l´impiego di droni innovativi, che potranno svolgere funzioni come la radiografia muonica, termografia infrarossa, digitalizzazione 3D e fotogrammetria.
La tecnologia sarà applicata anche alla ricerca dell´eventuale sepoltura della regina Nefertiti, in una camera nascosta nella tomba di Tutankhamon, nella Valle dei Re, come proposto dall´egittologo inglese Nicholas Reeves.
Il progetto partirà questo novembre e permetterà di scoprire corridoi e camere nascoste, ancora oggi sconosciute, mediante l´impiego di tecnologie non invasive come la termografia infrarossa, le digitalizzazioni 3D con laser scanner e droni.
Si svilupperà una mappa 3D delle piramidi e delle zone circostanti tramite l’utilizzo della fotogrammetria e del laser imaging. Verranno impiegate due tipologie di droni, entrambe dotate di scanner laser.
Un primo tipo di drone, con ala fissa, volerà sopra la zona per ottenere immagini per la costruzione di modelli 3D delle piramidi. Le scansioni laser saranno in grado di catturare i dettagli fino a 5 centimetri permettendo di ottenere una mappatura completa dei monumenti.
La seconda serie di droni consentirà di riprendere immagini ravvicinate e fornirà informazioni geometriche e costruttive degli edifici, ed altre informazioni sull´allineamento e il montaggio dei blocchi di pietra e sulla loro lavorazione.
Un interessante applicazione di questi modelli 3D, potrebbe essere quella di metterli a disposizione del pubblico, rendendoli accessibili attraverso la tecnologia della realtà virtuale come gli Oculus Rift.